giovedì 16 dicembre 2010

Centosettesimo Capitolo

"Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro. Se guarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te."
Friedrich Nietzsche

Enorme. Insormontabile. Giace quieto il mostro. Nascosto dall'ombra o sotto la luce della luna, si muove ora furtivo ora incessante. Da questa parte. Verso di noi.
Il mostro ha sembianze strane. Ha i colori della solitudine e l'odore della resa. Sapore di sangue misto a lacrime.
Che ne sarà di noi?
Il pensiero di oggi lo dedico al mostro, ossia alla nostra più grande paura. A ciò che ci spaventa realmente. A ciò che ci fa tremare.
Lasciate da parte la retorica. Non pensate alla morte, alla solitudine, alla povertà o alla menzogna. Tornate indietro nel tempo, nei cumuli del vostro passato.
Che faccia ha il vostro mostro?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

mi metto a letto e penso...penso a me, a quello che ho fatto finora, al mio futuro e al mio passato, a chi ero e a chi sono, a chi potrei essere e a chi non sarò mai.....e una lacrima solca il mio volto.....la paura di non essere nessuno, di essere invisibile, di non essere ricordato....poi il sonno mi travolge, mi risveglio ed è un altro giorno, bisogna ricominciare...e a quel punto non puoi perder tempo a pensare, e allora la paura è che tra poche ore sarà di nuovo notte.....

Achab ha detto...

Commento meraviglioso, davvero bellissimo.
Grazie

Anonimo ha detto...

;-)

Mimmo ha detto...

La mia!

:)
Mimmo