mercoledì 6 aprile 2011

Centotredicesimo Capitolo

"Non piangere, fratello, ho bisogno di tutto il coraggio per morire a 20 anni."
E.Galois

Evariste Galois è un genio ribelle, che nasce nel 1811 e a scuola va male, ma ci sa fare con i numeri. Prova a 18 anni ad entrare al politecnico di Parigi, ma il giovane è troppo spocchioso, troppo ribelle, troppo geniale e viene respinto.
Troppo fuori dagli schemi per la Francia dell'800.
A 17 anni introduce in matematica il termine di "gruppo" e riesce a risolvere un problema di algebra astratta che durava da 400 anni con una spiegazione che prenderà poi il nome di "Teoria di Galois".
Io non ci provo nemmeno a spiegarvela, non sarei in grado.
Per noi comuni mortali, la matematica è un mistero.
Così allora Evariste cerca di far pubblicare i suoi lavori ma un po' per sfortuna, un po' per caso -che in fondo poi sono stessa cosa- non ci riuscì. Manda allora tutti al diavolo e continua a studiare da solo.

Diventa anche un attivista politico essendo un repubblicano e fa discorsi contro il re e la monarchia. E non ha nemmeno vent'anni.

Un giorno, però, si innamora di una donna che è gia fidanzata con un uomo che, venuto a conoscenza del fatto, lo sfida a duello.

Siamo all'alba del 30 maggio del1832.
Nell'appartamento c'è il giovane Evariste, poco più che ventenne, capelli spettinati, sguardo concentrato. Logaritmi e formule. Lui a letto non c'è neanche andato stanotte. Ha passato tutta la notte a scrivere con furore formule matematiche e non si è mai fermato. Sta scrivendo da 15 ore di seguito.
Poi all'alba scrive su un foglio, in francese, "non ho più tempo". Si alza e se ne va.
Va a quel duello. E lui è un matematico, e lo sa che probabilità ha di vincere. Nessuna. Ma si alza e va.
Al duello arriva, saluta, prende la pistola, se la fa caricare perchè non sa come si fa, via, 1, 2, 3, 10 passi e fuoco.
Dopo il duello viene anche portato in ospedale, ma non c'è nulla da fare.
Se ne va così, per una pallottola nello stomaco, Evariste Galois, 21 anni, genio incompreso.

2 commenti:

Achab ha detto...

Se qualcuno dei miei amici-lettori matematici volesse spiegare meglio le sue teorie in maniera comprensibile, è ben accetto. io non sarei in grado.

Anonimo ha detto...

MMMMMMM......io passo tranquillamente!!!
;-)

Uatta