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E' nella nebbia di questa città, che copre le tinte forti e le espressioni delle persone. E' nei bivi della nostra vita, nelle porte che scorrono e si chiudono in treni che mai più ripasseranno. E' nel viso bagnato dalla pioggia di novembre. E' nel dubbio di non averci creduto fino in fondo. E' nella paura di svegliarsi tra 40 anni e scoprire di non aver vissuto, di non aver lasciato il segno, di non esserci stati ma di essere solo passati.
Il rimpianto. Di non poter tornare indietro a quel dì di settembre 8 anni fa quando lei ti spezzò il cuore lasciandoti a terra. Di non essersi iscritti alla facoltà di legge come magari voleva tuo padre, o di non esserti ancora sposato come voleva tua madre.
Questo post è dedicato alle scelte sbagliate, a chi crede di non averne mai fatte e invece a chi confida in Dio e in sè stesso, conscio che il navigare senza rotta sarà anche pericoloso, ma lascia intatte speranze e aspettative.
A tutti quelli che credono nei rimpianti, a chi finge di non averne, a chi si maschera dietro un fatalismo da perdente, a chi lascia che le occasioni gli passino accanto.
Quali sono i vostri rimpianti?
1 commento:
Già...soffermarsi a pensare ai rimpianti vuol dire che uno ha vissuto o perlo meno ci ha provato. Di rimpianti ne ho, e certi fanno male, ma la cosa che più mi piace è che ripensare ad un rimpianto perduto è malinconico e ciò lo rende ancor di più affascinante.
Il mio più grande rimpianto è stato non avere dato un bacio ad una ragazza una notte d'estate quando il mio ed il suo cuore correvano più veloci della marea. ancora oggi ogni tanto ci ripenso e ciò mi fa stare meglio. Vuol dire tanto poter comunque esserci arrivato vicino ad un momento così unico. Vuol dire che tutto il mondo ha lottato per me in quel momento...
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