domenica 6 aprile 2008

Ventottesimo Capitolo

"Viviamo con un cuore cosi pieno, un mondo cosi vuoto."
François-René De Chateaubriand


Zero, generazione a impatto zero, come la tracce lasciate sul nostro sentiero, zero come le volte che ci siamo fatti di eroina o abbiamo patito la fame. Zero come la voglia di lavorare, zero come i giorni fatti di militare. Non c’eravamo quando a manifestare poteva finire male.

Zero fiducia, zero voglia di votare e ogni volta che lo tenti di spiegare non capiscon
o; per loro sei un alieno ma è questo che ti fa contento. Il non essere capito.
Codificati, fin troppo complicati, non è la tribù della Tim qui nessuno parla gratis. Siamo pochi, quattro gatti ancora presi dai videogiochi e dai cartoni giapponesi. Abbiamo mancato di poco i festini di Lapo e siamo i figli dei primi che hanno divorziato.
E davanti ai televisori siamo sadici spettatori vogliamo lo tsunami sull’isola dei famosi.
Quasi quasi moriamo, ma poi ci riprendiamo. Sempre.
Tranquilli noi non finiremo mai sui francobolli. A destra no perché sono folli a sinistra sono molli, se ci volete a noi ci trovate fermi ai controlli. Siamo senza esperienza e non abbiamo fatto le lotte degli anni settanta.
Comunque amiamo. Amiamo una donna alla volta ma siamo innamorati sempre.

Liberamente da “Generazione Zero”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una serie di cose pazzescamente vere.....
aggiungerei due cose sole:

voglia di essere qualcuno ZERO.
voglia di emergere dalla massa ZERO.

La generazione di oggi secondo me è anche questa.

Uatto