domenica 11 maggio 2008

Trentatreesimo Capitolo

Il nemico si nasconde si mimetizza tra le pieghe della coscienza
la sua violenza è subdola il suo passo di gatto
difficile davvero coglierlo sul fatto;
il nemico è tra noi è dentro di noi
per farlo fuori occorre rinunciare ad una parte di noi stessi
se un tempo era più facile lottare contro ciò che non andava
perché il nemico una faccia ce l'aveva
una voce, una bandiera
sapevi dove andare a prenderlo in giro la sera
aveva nomi e facce, ma non è più così
adesso non si vede ma lui è ancora lì più forte che mai
e sotto sotto spinge col suo dai e dai
e ha stipulato un patto con le coscienze addormentate
nella pubblicità di una realtà falsificata.

A migliaia di chilometri di distanza da questa
stanza uomini e bambini schiavizzati, sottopagati
diritti negati derubati dell'infanzia in qualche capannone dell'estremo oriente
lavorano e producono le griffes dell'occidente
e qui non si sa niente perché sta bene a tanti
tacere verità che sono atroci e allucinanti
pilastri di un'economia vincente dal volto appariscente
che crea la sua ricchezza con la sofferenza di un sacco di gente;
e quanti dovranno soffrire quante mucche impazzire
quanta aria velenosa bisognerà respirare
quanti cibi avvelenati bisognerà divorare
quante malattie ancora per interesse non si potranno curare
prima che qualcuno pensi che così non va bene
ma il nemico si è infiltrato dentro al sangue che ci scorre nelle vene
nei sorrisi compiacenti di politiche fatte di parole
all'insegna di 'occhio non vede cuore non duole'.

Il nemico ha il volto sorridente cravatta e doppio petto,
intorno a grandi tavoli fa incetta di rispetto e di sorrisi
strette di mano accordi tra potenti che non guardano lontano
e approvano la produzione di mine anti uomo
di tutti gli armamenti necessari perché questo sistema
si mantenga bello saldo sui binari di sangue dove viaggia
cosicché anche il coraggio più coraggio si scoraggia
di fronte a questo gioco dove tutti hanno ragione
e i peggiori criminali sono tenuti in alta considerazione
e viaggiano in corsia preferenziale
rimbalzano sull'ammortizzatore sociale e non si fanno mai male.
E cambiano i governi ed il nemico gli sorride in silenzio
protetto dalla logica del tacito consenso di chi gode
di questa situazione che fa comodo a tanti
tenere alto il livello di paura
con la coscienza critica in stato di assoluta catalessi.

Il nemico si nasconde spesso in quello che crediamo
nei moralismi ipocriti
e nelle trasgressioni controllate e organizzate
nelle droghe illegali e sottobanco ben distribuite;
il nemico crea falsi nemici per farsi scudo e apparir perbene
modellerà il suo aspetto e prenderà la forma di ciò che lo contiene
spacciandosi per libertà ti legherà con le sue catene.
Sconfiggere il nemico è guardarsi dentro.

Occhio non vede cuore non duole - L.Cherubini

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho molta stima per jovanotti (anzi...direi che non ne ho proprio, ancora di meno per un testo del genere) però è un modo diverso per confermare quanto ho commentato sul post sopra! :)

Achab ha detto...

Perchè non ti è piaciuto?

Anonimo ha detto...

Lo trovo banale...tante belle parole. Questo è un genere di testi che va molto tra una certa categoria di "cantanti"...sono sempre le stesse parole e gli stessi concetti mescolati in modo diverso. La cosa che mi "urta" è che poi gli autori si ergono e si spacciano come profeti del nuovo millennio. :)

Anonimo ha detto...

Questo post mi piace un saco...bene iniziamo col dire che il nemico principale è il nostro vicino di casa, nostro fratello, il nostro migliore amico. Cominciamo a guardare i comportamenti della gente, fa finta che vada tutto bene quando anche le persona a lei più care la urtano. E' qui che bisogna cominciare a guardare, è qui che nasce tutt. Già perchè non abbiamo scrupoli a pensare male del nostro più caro amico, figuriamoci del bambino che vive in Cina e che lavora 14 ore al giorno. Io penso che la società sia malata,quella occidentale però. Posso confermare che una persona che vive in un altro contesto (per esempio una ragazza libanese che da giorni si trova sotto attacco dai suoi stessi connazionali) non la pensa così. Per lei qualunque persona le parli, prova piacere, è contenta del'odore della sabbia dei deserti e del ritorno delle rondini. Siamo noi che dobbiamo fare i conti con la nostra coscienza, siamo noi che dobbiamo fare parecchia introspezione. siamonoi che dobbiamo ringraziare di conoscere questa ragazza libanese...