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"Senza immaginazione, la paura esisterebbe?"
Sir A.C.Doyle
Questa è per le fobie. Fobie del buio, del vuoto, della folla e di cadere. Hanno nomi strani e si accompagnano a sensazioni quantomeno sgradevoli. Ma sono nostre, ci delimitano e ci delimiteranno fino alla morte.
La mia si chiama agorafobia. Le fobie sono ataviche scorie di una vita non più mia, mi prendono alla gola e stringono. Io, immobile, respiro a fatica la cenere degli anni. Ma, ineluttabilmente, non riesco a vincere, e il respiro mi abbandona. E si tramuta in un sospiro.
E voglio scappare, lontano anni luce, mille miglia, scappare nei secoli, ma in un battito di ciglia mi ritrovo lì, faticando ancora a prender fiato. E mi sento imprigionato e allora ecco che esplode il caldo dentro, ecco che la pressione sale e il battito del cuore si infiltra lungo le mie vene fino all'angolo più recondito di pelle. Sudo. Non riesco a distrarmi. Non una parola.
E la realtà si distorce, cambia, si flette e si raddrizza, si piega su se stessa, e poi si spezza.
E poi, buio.
E quali sono le vostre fobie?