venerdì 24 ottobre 2008

Cinquantanovesimo Capitolo

"Un uomo solo che guarda un muro, è un uomo solo. Due uomini che guardano un muro, sono il principio di un'evasione".
Diego Cugia

225 giorni all'esecuzione. Sapete che cosa sto facendo?
Sto guardandomi in uno specchio d'acciaio. Noi condannati
ci guardiamo spesso la faccia. Se lo specchio la riflette, significa

che sei vivo. La prova della faccia è fondamentale, anche
se non è detto che sia la tua. Vuoi farmi credere che quella è
la tua faccia di quindicenne? Non farmi ridere. Nessuno può
mai affermare con certezza che faccia abbia, ammesso che
ne abbia ancora una. O due. E` da un paio di giorni che penso
alla clonazione. Ti offriresti volontario per farti donare?

Me lo chiedo riflettendomi in questo specchio d'acciaio.

Nel braccio della morte ci forniscono solo specchi d'acciaio per
evitare che ricaviamo coltelli dalle schegge di vetro.

Interrompere la vita, Jack? Raddoppiarla semmai.

Rivivere attraverso un clone.

Un te stesso con di nuovo tutte le possibilità davanti.

Non sbaglieremmo un colpo, eh fratello?
E se alla fine di tutto Jack due commettesse gli identici sbagli?

Se fra quarant'anni si trovasse di nuovo faccia a faccia
con se stesso nello specchio d'acciaio?
No, stavolta non ci fregate, donatevi voi. Noi abbiamo già dato.
Giustiziateci.


Jack Folla

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