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Dopo molte prove e progetti e notti in bianco e sangue e momenti di sfiducia scopre il vaccino, somministrabile per bocca, della polio. E' efficace e riduce di moltissimo gli effetti collaterali tipici del vaccino creato da Salk qualche anno prima.
I bambini continuano a morire, e il nostro Albert cerca quindi di velocizzare i tempi per vaccinare su larga scala, ma la comunità scientifica frena: c'è bisogno di nuove prove e nuovi test. E allora cosa fa Albert? Comincia a provarlo. Prima su sè stesso, poi i suoi assistenti, poi giovani carcerati, poi le sue figlie, poi alcuni volontari. E funziona.
Inizia quindi la vaccinazione nel 1957. Il risultato? La malattia in circa 50 anni è stata debellata completamente in Europa.
Vi chiedete dove sia la poesia in questa storia?
Primo. Albert, non volle brevettare la sua invenzione, rinunciando allo sfruttamento commerciale che lo avrebbe reso uno degli uomini più ricchi del pianeta, per garantire una diffusione più vasta e più rapida della cura.
Secondo. Non ricevette mai il premio nobel per le sue scoperte.
Terzo. Quanti di noi si dimenticano troppo spesso che dobbiamo la vita anche agli Albert Sabin?
Quarto. Gli angeli esistono?
Sabin muore, ricco ma povero, nel marzo del 1993.
1 commento:
Certo che gli angeli esistono! Solo che troppo spesso ci passano accanto senza farsi notare e forse, a volte, siamo un pò troppo presuntuosi o orgogliosi per dir loro grazie....ma questo a loro non importa, perchè ti aiutano semplicemente perchè gli sembra l'unica cosa giusta da fare....certo, a volte farebbe anche piacere sentirsi apprezzati,ed è per questo che ogni giorno cerco di dire grazie almeno al mio angelo custode numero uno: la mia mamma!!!
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