martedì 17 novembre 2009

Novantesimo Capitolo

"La sconfitta non può essere nemmeno presa in considerazione."
W.Churchill

Rocco Marchegiano nasce nel Massachusets nel 1923. Cresce sano, lavora in un cantiere e perciò cresce con un fisico tosto, possente, denso come il petrolio. Sono tempi difficili e spesso fa a botte; prima per litigi, poi per scommessa, infine per qualche soldo. Rocco se la cava piuttosto bene ed è lì che suo zio intuisce che il ragazzo ha le qualità per sfondare nel mondo della boxe. Dopo un periodo di gavetta, nel 1947 inizia i suoi primi incontri da dilettante; all'inizio fatica ad ingranare, tante scorrettezze e tanti pugni a vuoto. Ma vince spesso e inizia a farsi notare cosìcchè cambia anche il suo nome -che tradiva origini italiane ed era difficile da pronunciare- e si fa chiamare Rocky Marciano. E continua a vincere.
Da professionista vince i primi 17 incontri tutti per KO prima del limite. Batte anche il grande Joe Louis. Alla fine il suo score parla di 49 incontri di cui 43 KO e nessuna sconfitta. Mai.
Non è particolarmente elegante, nè particolarmente rapido. Scordatevi la danza di Alì o la tecnica divina di Sugar Ray; dimenticate l'irruenza e la fame di Tyson o la foga e la violenza di Jake LaMotta. Rocky è un duro, con destro e sinistro ugulamente pesanti come il marmo. Ma la sua particolarità assoluta è che è un incassatore pazzesco. Mai un momento di smarrimento, di difficoltà. Mai un saltello per prender tempo. Testa bassa e via, un pugno per uno. Non ne sono più esistiti come lui.
La cosa pazzesca di questo pugile è che nel 1955, a soli 32 anni, dopo aver difeso il titolo svariate volte, Rocky si ritira. Non è che muore o annuncia il suo ritiro per poi tornare. No lui si ritira e basta. Nel pieno della sua carriera lui riesce a dire stop. Giusto per lasciare un ricordo indelebile ed entrare nella storia.
Essere grandi campioni significa anche saper capire quando è l'ora di smettere.

1 commento:

Uatto ha detto...

Gran verità. I campioni definiti tali, hanno una grande intelligenza. E di questo ne sono certo. Pochi di loro hanno annunciato il ritiro salvo poi tornare e tornare a vincere come prima. Condivido il fatto di ritirarsi dallo sport da vincenti...
Maradona è tornato e non ha fatto le faville di prima...Tyson anche. Baggio si è ritirato da vincente.
Jordan è un caso a parte: si ritira per motivi personali, fa cilecca nel basbeball, torna e vince ancora. E fin qui ok. Non condivido la sua scelta di tornare la terza volta per far brutte figure come ha fatto....Nonostante lo ammiri tanto come sportivo, io quell'ultima scelta non l'avrei fatta!