domenica 23 dicembre 2007

Nono capitolo


"Dove sono, non lo so, non lo saprò mai, nel silenzio non lo sai, devi andare avanti, e anche se non posso avanzare, andrò."
S.Beckett

Chissa che succede, chissà?
Il mondo gira, gira, gira. Piano magari, ma gira e cambiano i tempi, le stagioni, i sensi, le considerazioni.
Alcuni lo chiamano tempo, alcuni crscita, ed altri maturazione. Inevitabile, ineluttabile, sempre e comunque.
Gli uomini scelgono di passare il proprio tempo, le proprie primavere con altre persone, con altre sensazioni. Nella realtà non sempre scegliamo il dove (che sia un garage angusto, oppure una villa a Montecarlo) noi scegliamo il "con chi". Quindi mentre il tempo passa noi uniamo le nostre vite.
Succede però che a volte il tempo non ci passa sopra. Ci passa dentro. Dentro in profondità, nel cuore, nelle viscere, in faccia, e sommerge buoni propositi, false aspirazioni e vecchie promesse.
Capita a volte che pensi di essere felice per dei momenti. Capita a volte che pensi di aver trovato la persona che vuoi nella tua vita. Lo pensi. Lo vuoi.

Però capita anche che ti sbagli. E non sai perchè, non sai di chi è la colpa.
Ipocrita chi pensa che andarsene sia più facile, che sia semplice ricominciare tutto da capo.
Bisogna aver voglia, passione, coraggio. Oppure un motivo.

Motivi: chissà dove si sono cacciati, li cerchiamo, e non ci accorgiamo che sono lì, banali, belli, inermi. Uno crede che la vita sia infinita, ma non lo è. Uno credo di essere eterno, ma non è così. E allora cerca di vivere al meglio. Correggendo insieme alle persone che amiamo gli sbagli, i disagi, le incomprensioni. Così si arriva alla fine della propria vita senza accorgersene: a forza di
migliorarsi, di cambiare, di crescere (termine usato e abusato) il domani è
splendente, nuovo. Incerto, ma certo delle persone che vuoi vicino. Come un viaggio in barca, dove sai solo chi è l'equipaggio, ma non la rotta. Così crescere è diventare migliori.

Però succede che a volte promettiamo o ci comportiamo da stupidi, selvaggi di aspirazioni. Chiediamo a Dio sogni, promettiamo agli amanti il meglio di noi, e poi ci sporgiamo sul davanzale della nostra casa a vedere come crolla e va avanti il mondo. Succede. Non dovrebbe.

Allora leghiamoci con un filo indissolubile alle persone che vogliamo nel nostro destino. Che queste feste siano un modo per celebrare l'amore e l'amicizia, insieme. Pensando che non ci sia altra parte al mondo in cui vorremmo essere.

giovedì 13 dicembre 2007

Ottavo capitolo

"Amor ca' nullo amato amar perdona"
Dante

A chi ha avuto, nella sua vita, una storia d'amore triste, dedico questo pezzo. A chi non ha la forza di lasciare la persona che amava e che ora non ama più.
C'è più amore e forza nel cercare di rifondare una storia che sta crollando, o nel riniziare tutto da capo? Riiniziare a piangere, soffrire, innamorarsi per sempre, ogni giorno, sempre di più.

"La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
scrivi tu la fine
io sono pronto
non voglio stare sulla soglia della nostra vita
guardare che è finita
nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi
e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi
la strada che noi abbiamo fatto insieme
gettando sulla pietra il nostro seme
a ucciderci a ogni notte dopo rabbia
gocce di pioggia calde sulla sabbia
amore, amore mio
questa passione passata come fame ad un leone
dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi
tu non ricordi ma eravamo noi
noi due abbracciati fermi nella pioggia
mentre tutti correvano al riparo
e il nostro amore è polvere da sparo
il tuono è solo un battito di cuore
e il lampo illumina senza rumore
e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
ma scrivi tu la fine
io sono pronto."
G.Sangiorgi-L.Cherubini

venerdì 7 dicembre 2007

Settimo Capitolo

"Il bambino è il padre dell'uomo"
W.Wordsworth

"Vi ravviso o luoghi ameni
in cui lieti, in cui sereni, sì tranquillo i dì passai della prima gioventù.
Cari luoghi io vi trovai,
ma quei dì non trovo più."
Non so se vi è mai capitato. Prendo spunto da Bellini perchè meglio di così, sinceramente, non saprei renderlo. Succede con i posti, con i libri letti da ragazzo. Spesso anche con le persone. E' il fascino dell'infanzia e della spensieratezza, quella capacità di rendere uniche e indimenticabili delle emozioni. Irrecuparabili. Le emozioni.
Erano nelle figurine che te ne mancavano sempre due. Erano nelle bici con le carte tra i raggi. Erano nelle partite di pallone con "il più scarso va in porta", nelle zuffe dei "non sei più mio amico", nelle passeggiate al parco con tuo padre. Nele telefonate a casa che non si sa chi chiama. Erano nelle merende alle 4 del pomeriggio, erano nella scuola e nel "dai che siamo tardi". Erano nei pianti senza vergogna perchè "sono stanco e voglio tornare a casa".
Ora di tutti quei momenti mi rimane il ricordo. E sui prati dove correvo ci torno volentieri. Li guardo. E penso che sono quei giorni, quelli che non tornano più, che mi mancano da morire.

E a voi, cosa è rimasto di quel tempo?

giovedì 6 dicembre 2007

Sesto capitolo



"Meglio essere violenti se c'è violenza nel nostro cuore, che mettersi il mantello della non violenza per mascherare la debolezza."
Gandhi

Odiare.
Cosa significa odiare. Quanto coraggio c'è nell'odio? Quanto c'è di noi stessi? L'odio come ogni sentimento è una forma istintuale. Allora c'è del positivo nell'odio? Io credo di sì. C'è qualcosa di sano. Al bando tutti i moralismi. Qui vogliamo emozioni vere. E cosa c'è di più vero che odiare? L'alternativa è ignorare, credere che il nostro avversario non sia all'altezza e per questo evitarlo. Non crederlo nemmeno degno del nostro più oscuro sentimento. Crederlo inferiore. Che c'è di peggio?

Penso che lo scontro non generi per forza violenza, ma confronto. Non dolore, ma forza di credere nelle proprie convinzioni. E se alla fine dovesse creare sangue, sapete che dico: ben venga. Come indiani, dipingiamoci con esso il viso in segno di rispetto per il nostro avversario vinto. E brindiamo con la sua anima.

Gandhi ha anche detto: "Sono contrario alla violenza perchè se apparentemente fa del bene, il bene è solo temporaneo, il male che fa è permanente."