sabato 22 novembre 2008

Sessantatreesimo Capitolo

"Colui che si accosta al tempio delle muse privo di ispirazione, illudendosi che le doti di artigiano possano bastare, resterà per sempre un improvvisatore, e i suoi versi arroganti verranno oscurati dal canto dei folli."
Platone

Il fatto è che passiamo la vita a cercare di esprimerci al meglio, ma senza avere niente da dire. Il vuoto. Vorremmo che la creatività fosse un sistema di causa ed effetto. Vorremmo risultati. Un prodotto vendibile. Vorremmo che alla dedizione e alla disciplina corrispondessero pari riconoscimenti e gratificazioni. Ci sciroppiamo la routine della scuola, dell' accademia, il nostro corsettino di diploma delle belle arti e ci esercitiamo, ci esercitiamo, ci esercitiamo. Poi con tutto il nostro eccellente bagaglio tecnico, i nostri anni passati nella teoria in quel momento esatto ci rendiamo conto di non avere niente da documentare. Il nulla. Oblio.
E niente ci fa più incazzare di quando un tossico marcio, nullafacente e nullatenente, un fancazzista, un pervertito, uno psicotico con delirio erotomane sforna un fottuto capolavoro.
Così, per caso.
Chi siamo noi nel quadro?

mercoledì 12 novembre 2008

Sessantaduesimo Capitolo

"Quasi sempre, in politica, il risultato è contrario alle previsioni."
F.R. de Chateaubriand

Sarà la pioggia. O finalmente l'aria dell'inverno che timida scalza l'audace brezza d'ottobre. Sarà la speranza. Sarà quel che volete ma io respiro aria nuova. Aria di rinnovamento. Sia ben chiaro, non è una vera e propria folata di tempesta. E' al massimo un venticello, un ponentino. Ma questo mi basta. Dobbiamo farcelo bastare. Obama. Un presidente degli stati uniti nero che vince contro un attempato bianco ex-militare in pensione. Potrebbe non significare niente. Ma. Ad un anno dalla morte del tifoso Gabriele Sandri, a 5 dalla strage di Nassiria, con l'Alitalia che cancella oggi altri 100 voli e i sindacati che continuano a fare richieste, con gli studenti che protestano per il gusto di protestare e poi ineggiano al '68, con le borse che non decollano, con tutto questo ci sarebbe poco da stare allegri. Ma io dico Obama. E un po', e per poco, torna il sorriso.
Solo a me?

mercoledì 5 novembre 2008

Sessantunesimo Capitolo

Sì, vaffanculo anche tu. Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e chi la abita. In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle. In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina. In culo ai russi di Brighton Beach. Mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro tè, con una zolletta di zucchero tra i denti. Rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti! In culo agli agenti di Borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell'universo. Quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas-Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita. E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino? Ma fatemi il cazzo di piacere! In culo alla Tyco, alla ImClone, alla Adelphia, alla WordCom! In culo ai portoricani, venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell'assistenza sociale. In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete le chiappe, è ora! In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili nascosti dietro il loro muro d'omertà. Avete tradito la nostra fiducia! In culo ai preti, che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla chiesa, che li protegge non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l'è cavata con poco. Un giorno sulla croce, un weekend all'inferno, e poi gli alleluia degli angeli per il resto dell'eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville. In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all'inferno. Stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!

E. Norton in "La 25esima ora"