sabato 3 settembre 2011

Centodiciassettesimo Capitolo

Nei giorni estivi, ripieni di familiare violenza, di omicidi e sangue. Dove la parola "mostro" viene usata ed abusata, vorrei portare questa frase, di un grande poeta, e filosofo. Un uomo saggio. Un genio vero. Riprendetelo in mano. Ne varrà la pena.
Jorge Luis Borges disse:
"Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro con il volto d'uomo? o sarà come me?"

"Mi piacerebbe affidarmi alla religione
ad un partito, ad un capo, a una professione
come la maggioranza delle persone
perché ho passato da un pezzo l’età della ribellione.
Mi piacerebbe che il male avesse confini precisi
come pensano i politici, gli snob e i cretini,
la lavagna coi buoni e i cattivi
e che sia la musica che corrompe i ragazzini.

Così il popolo impaurito diventa conservatore,
prende un mostro e gli da un colore
piuttosto che accettare che chiunque è un potenziale Hitler
e che 9 su 10 un parente è sempre il killer.
La bestia si nasconde dentro me
Dentro tutti
Le uniche certezze sono i dubbi.

Dovunque vai la gente vuole un mondo migliore
la pace l’amore
si ma solo nelle parole di di una canzone
poi è la legge del taglione.

È una gabbia mentale, l’anima rimane
incatenata al corpo e il corpo al desiderio carnale,
alla rabbia alla fame finisci col misurare
quanto tu stai bene in base a chi sta più male.
Una cella più grande può bastare.

Fa male cercare di scappare
e questo tempo infame
scava dentro me.
Fa male quando la luce sale
e vedo l’animale
dentro me."
da "Dentro me" di A.Aleotti