lunedì 24 maggio 2010

Novantanovesimo Capitolo

"Quell'uomo bara", dice. "Qualcosa che non va, ragazzo?" "Non mi piacciono i bastardi, tutto qui". "Porta fuori la tua lingua di merda, e veloce". "Non mi piacciono i vigliacchi, tutto qui". "Ragazzo...." "Non mi son mai piaciuti". "Facciamo una cosa. Io non ho sentito niente, tu ti alzi, sparisci e per tutto il tempo che ti rimane ringrazi il cielo per com'è andata a finire"."Facciamone un'altra. Tu posi le carte, ti alzi e vai a barare da qualche altra parte". L'uomo spinge indietro la sedia, si alza lentamente, si volta e rimane in piedi, con le braccia lungo i fianchi e le mani a sfiorare le pistole.

Guarda il ragazzo. Pat Cobhan sputa per terra. Si alza. Si guarda la punta degli stivali, come se stesse cercando qualcosa. Poi solleva gli occhi verso l'uomo.
"Idiota", dice l'uomo. Pat Cobhan impugna di scatto la pistola. Ma non estrae. Sente il sesto colpo, allora. Poi più niente, per sempre.
Silenzio.
Che silenzio.

A.Baricco

giovedì 6 maggio 2010

Novantottesimo Capitolo

"La voce umana non potrà mai raggiungere la distanza coperta dalla sottile voce della coscienza."
Mahatma Ghandi

Molto spesso mi imbatto nelle parole, anzi ci sbatto contro. Difficilmente le lettere sono spigolose e taglienti, di solito sono rabbiose o bagnate di lacrime o malinconiche come pianure in nebbia.
E' opinione comune che ascoltare significhi solo restare in silenzio e che quindi sia un procedimento passivo. Ma vorrei farvi riflettere su questo. Sarebbe importante per le persone che ci circondano, per i nostri rapporti sociali che l'ascolto inizi a diventare attivo, dove l'ascoltatore riflette sul messaggio ma senza parlare. In tal modo ciò che realmente vogliamo comunicare, il significato che spesso supera il mero significante, potrà giungere a destinazione senza subire valutazioni e quindi essere più puro. Così facendo, chi parla coglierà l'accettazione e la comprensione dell'ascoltatore e potrà trovare da solo la soluzione, perchè la soluzione ai nostri problemi è quasi sempre dentro di noi. Perciò sapere ascoltare significa aver la curiosità di conoscere le dinamiche dell'altro. In silenzio. Null'altro.

"Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane."
G.D'Annunzio