giovedì 21 maggio 2009

Ottantesimo Capitolo

"Ho vissuto nell'oscurità per molto tempo e negli anni i miei occhi si sono adattati al buio che è l'unico mondo che riesco a vedere. Poi lei ha acceso la luce e ha innondato la mia memoria... ed ora sono cieco."
J.Lindsay - Dexter

Angeli o demoni.
Qual è la vostra natura?
Ci sono persone che vi conoscono da una vita ma che non vi conoscono per niente. Che si ricordano del giorno del vostro compleanno ma che non sanno chi siete. Che conoscono bene il vostro riso di facciata e i rosoni e le volte del vostro volto ma che ignorano le navate che portano al vostro cuore. Ci sono persone che si reputano vostre amiche e che distrattamente voi reputate tali.
E poi.
Poi ci sono quelli che in un istante sanno. Sanno tutto di voi. Una parola, uno sguardo, una lacrima, un bacio. Basta poco. Ma loro, scrutatori del vostro essere, vi accarezzano l'anima con un petalo. E voi disarmati non potete fare altro che alzare le braccia, disarmati, e chiedere pietà.
Non potete mentire allora. Dovete smetterla di fingere. Loro capiscono subito di che natura siete fatti. Angeli o demoni per l'appunto.
E voi potete reagire in due modi: legarvi con un filo indissolubile a loro o scacciarli dalla vostra vita.
Angeli o demoni. E' sempre una questione di scelte. O no?

venerdì 1 maggio 2009

Settantanovesimo Capitolo

"Se la morte non fosse una soluzione l'uomo avrebbe già trovato un modo per aggirarla."
Emil Cioran filosofo e saggista rumeno

E' in questi giorni, quando il sole dovrebbe affacciarsi alla finestra, quando uno si aspetta la svolta. Quando il cielo ti cade addosso tutto d'un colpo. Quando perdi una persona cara che conoscevi da una vita. Quando non ti senti pronto e ti senti solo asciugato. Quando la prigione del perchè si stringe intorno. Quando sei alla deriva e navighi senza rotta.
Quando vedi la sofferenza e la morte. Quando la vedi intorno a te, quando la senti e la puoi toccare e ti attraversa lo scheletro e ti smembra come un'esplosione.
Quando dimentichi di sognare l'infinito.
In questi momenti capisco che l'essere umano si aggrappi a qualsiasi cosa possa alleviargli le sofferenze: Dio, la famiglia, l'amore, i ricordi.
Quando la vita ti passa oltre, e rivedi i momenti che ti passano accanto lì sei solo e piangi dentro di te. Ed hai paura. E non esiste farmaco, soluzione o proverbio che ti possa aiutare. Sei solo.
Allora ti aggrappi a ciò che ti da un momento di serenità.
Debolezza? Solo paura? Fede? Solo disperazione?
Forse. Ma perchè perdere anche l'ultimo briciolo di speranza? Anche se sembriamo cani affamati, luridi di fango che disperati non vogliono mollare l'ultimo brandello di carne attaccato all'osso, poco importa. Perchè questo ci rende uomini.

Voi a che pensate nei momenti di sconforto? Quale è la vostra ancora?
Una lacrima per ogni pensiero felice.