sabato 29 ottobre 2011

Centodiciannovesimo Capitolo

Raccontatemi una storia di dipendenza. Avanti. Non siate timidi.

"Abbiamo tutti una dipendenza. Che sia da sostanze illecite, fumo, coca, caffè, gin, amore, sesso, dalla vita dissoluta o da una esemplare, o magari dagli specchi e da quello che si nasconde dietro i sorrisi. Tutti noi eleggiamo una essenza, il sogno che ci da la carica e ci spinge avanti. La droga che ci uccide. Siamo tutti assuefatti a cose più bizzarre di noi stessi. Bisogna saper scegliere."
T.Davidson, autore e scrittore inglese

"Io lo so il loro gioco,vogliono una risposta,
una spiegazione avvolta in un bel fiocco rosa
Puntare il dito contro la mia famiglia
la mia infanzia, cercandomi lo sporco e la rabbia.
La colpa data ai videogames, alle canzoni o alla tele o alle emozioni.
Ma quando ho cominciato io non avevo motivazioni
non avevo niente, ero come voi!
Volevo fare parte di qualcosa nella vita
anche se questo qualcosa era una morte collettiva,
o forse un'alternativa alla mia apatia
semplicemente non era abbastanza viva.
Ricordo, eravamo annoiati quella mattina,
a casa mia, e nell'ora di geografia
ridevamo dopo la prima, ci sentivamo più amici, più uniti, più in cima.

E così di giorno avevo qualcuno da incontrare
la notte avevamo qualcosa, per sognare.
Passavano le settimane, per lo più stavamo giù le sere, a farci , a parlare..
La vedevo entrare nei discorsi, nei nostri scherzi
farci sentire speciali e diversi
la realtà non bastava più, né i fili della tv volevamo un film con gli effetti.
Sensazioni e sensazioni, finte come l'espressioni dei presentatori
come i seni delle ballerine, gli amori dei calciatori
le famiglie unite negli spot dei pandori.
A un mondo artificiale spetta un paradiso artificiale
senza santi, eroi e fidanzate

E ora di giorno maledico di averti incontrata,
il vuoto che avevo dentro si è allargato e mi ha fagocitato.
Di notte torno a cercarti, vedo gli altri ora so che sono tutti bugiardi!
Che buffo di notte mi agitavi e mi levavi il sonno
e ora senza di te non dormo e non sogno.
Solo un sogno ricorrente, un'onda gigantesca,
una parete d'acqua immensa che mi cade in testa.
Dopo le risate le lacrime, se guardi dentro l'abisso
anche l'abisso guarda dentro te.
Hai preso tutto ciò che c'era da prendere,
ho perso tutto ciò che c'era da perdere.
Ho eliminato chi potrebbe esserci d'intralcio
ho collegato ormai le tessere del tuo mosaico
se non è amore che cos'è ciò che provo per te?
passa il tempo più ti cerco più...vorrei smettere...

Questa è una storia d'amore..."
Da Amore in Polvere

giovedì 6 ottobre 2011

Centodiciottesimo Capitolo

"Don't settle. Stay hungry. Stay foolish."
S.Jobs

Addio ad un genio, visionario e immortale.