giovedì 23 luglio 2009

Ottantaquattresimo Capitolo

"Non mi è mai capitato di provare emozioni. Dopo, non ripensavo più alle vittime e non ho mai avuto rimorsi. Che vi piaccia o no, per me erano solo oggetti."
G.Giudice, il mostro di Torino

Il corpo umano è meraviglioso e splendente nella sua nudità. I riflessi di pelle bianca che strappiamo ogni tanto alla banalità delle giornate sono permessi. Addirittura salutari. Ma a tutto deve esserci un limite. Ora non c'è più un confine tra vedere e non vedere e la sessualità e sensualità sono usate indiscriminatamente, come pesassero allo stesso modo. Dopo che i media continuano a bombardare le nuove generazioni di sesso, provate a sorprenderli. Dopo che avete fatto vedere tutto, cosa rimane?
La pornografia è pericolosa perchè desessualizza.
Ha un'azione repressiva sul desiderio, perchè lo disarma. Ma siccome il desiderio è atavico e rivoluzionario per definizione e non può svanire nel nulla, questo può essere un problema perchè può venire ricondotto in altre forme, altre aberrazioni. Inoltre il desiderio crea dipendenza, e la dipendenza crea apparati ossessivi. E l'ossessione riesce a comandare la nostra corteccia cerebrale, la nostra volontà.
Non pensate che questa sovraesposizione della pornografia potrà creare un momento in cui non avremo desiderio ma solo inderogabili pulsioni?
O credete forse che questo sia un modo di rendere libero e liberale un argomento da sempre considerato tabù?

sabato 11 luglio 2009

Ottantatreesimo Capitolo

"Il fatto che tu sia paranoico non significa che non ti stiano dando la caccia."
K.Cobain

Scusatemi tanto i toni con la natura avrò dei rancori
è che ho bisogno di questi odori di micropolveri nei polmoni
e vivo al mio posto tra i disertori.
Tutto quello che amo fare è immorale o illegale.
Dovrei fare il salutare e salutare
notti e bevute lavorare e fare bambini
ma poi vedo papà della mia età con debiti e casini
a volte qualcuno va dai vicini coi fucili.
In questa società che nuoce alla salute
a me piace dare fastidio.
Mi piace osservare l’italia bucarsi la lingua
sputare su villa e famiglia, sui miti da provinciale.

Generazione noi.
Fatti di meta fatti di cheta, fragili come fatti di creta
e chi se frega tanto ne muoiono tanti come me ogni sabato sera.
Liberi però senza vie d’uscita.
A me piace il rosso sangue quindi mi serve una ferita
Da -Immorale-