domenica 21 dicembre 2008

Sessantaseiesimo Capitolo

Ci sono quelli che il 24 devono ancora fare i regali. Quelli che invece li hanno già fatti a novembre. E quelli che li reciclano.
Quelli per cui "natale è con i tuoi e pasqua con chi vuoi". E quelli che odiano avere i parenti nel soggiorno di casa.
Ci sono quelli che amano svegliarsi presto la mattina di natale e correre ad aprire i regali sotto l'albero. Quelli che "i regali li porta il Gesù Bambino, mica quel vecchietto vestito di rosso e con la barba posticcia".
Quelli che " il Santo Natale è il giorno del signore, il rimanente è la festa dello spreco e del consumismo scellerato".
Ci sono quelli che "a natale ci si vuole più bene".
Ci sono quelli che "il 25 è un giorno come gli altri, la differenza è che mangio tortellini e non pastasciutta". E quelli che "noi i pacchi li si apre il 24 perchè è la tradizione".
Quelli che l'albero deve toccare il soffitto e il presepe deve essere il più grande del quartiere".
E poi.
Poi ci sono quelli che credono ancora in babbo natale e lasciano sul tavolo biscotti e un bicchiere di latte. Che si chiedono dove vengono parcheggiate le renne. Quelli che odiano le lucine messe per le strade già a novembre. Che odiano il pomeriggio del natale, e che pensano che in quel giorno dovrebbero esserci due mattine. Che amano la notte della vigilia, quando il buio serpeggia e sibila tra i lampioni della città e trasmette una lacrima di serenità.
Che amano tutto del natale. Incondizionatamente.
E che lo aspettano per 364 giorni l'anno.
Voi, chi siete?

lunedì 15 dicembre 2008

Sessantacinquesimo Capitolo

"Paghiamo un prezzo per tutto quello che facciamo in questo mondo e anche se vale la pena avere delle ambizioni sappiamo che queste non si realizzano a poco prezzo."
Lucylle M.Montgomery

In un mondo dove tutti abbassano la testa, dove le idee mettono paura, dove il come vale più del cosa e del chi, mi piace elogiare chi protesta. E spesso non mi importa nemmeno del motivo. Non importa se condivido o meno il fatto. L'importante è far sentire che noi ci siamo. Che non possono ignorarci.
Il post di oggi lo dedico allora ad Al-Zaidi, giornalista della rete televisiva al-Baghdadia. Me lo immagino, incazzato, sfinito, disilluso, lì contro il mondo, in piedi, che urla "Cane!", sbraita e tira due scarpe all'uomo più importante del mondo.
Poi viene fermato, si arrende, senza violenza, e viene trasportato fuori e fermato. Ora rischia 7 anni di carcere. Forse ha sbagliato il modo, direte voi. Così non si fa direte. L'educazione è importante, direte.
Forse.
Ma ve li immaginate Gianni Riotta o Bruno Vespa protestare contro qualcuno, credere in qualcosa? Io no. E mi fanno schifo.
Per quello, Al-Zaidi, sono con te.

lunedì 1 dicembre 2008

Sessantaquattresimo Capitolo

Oggi primo dicembre è la giornata mondiale contro l'AIDS. E' stata scelta questa data perchè proprio il primo dicembre del 1981 fu diagnosticato il primo caso di AIDS. Da allora sono morte 25 milioni di persone.
Nell'africa sub-sahariana ora come ora sono infette 30 milioni di persone, il 60% della popolazione generale, in prevalenza donne.
Vi sembra una malattia lontana che non ci tocca?
Qui in Italia l'incidenza della malattia è all'incirca di 10 abitanti ogni 100 mila persone.
Sicuramente l'emergenza e la paura ha sviluppato la ricerca consumando fondi e risorse come mai prima nella storia dell'uomo, disgiungendo difatto così il binomio HIV-AIDS.
Negli anni '80 il tempo medio di sopravvivenza dalla diagnosi era di circa 12 mesi. Ora siamo passati, in pazienti che non hanno altri problemi, ad una sopravvivenza media di 20 anni. Mica male.

Solo un appunto. In Africa l'AIDS è solo la terza malattia per gravità nei bambini. Prima abbiamo la diarrea che spesso risulta fatale in pazienti malnutriti e il morbillo. Ma di questi nessuno parla. Ma si sa, questa è un'altra storia.

"Sai qual è il problema che poi non è un problema che quando io sto bene non c'è niente che io tema. Ma guarda bene dove vai, apri gli occhi resta sveglio. La mia generazione e quella di altra gente all'idea di questo rischio sintonizza la sua mente . Io nel mio piccolino qui lo rappo e qui lo scrivo quando non conosco a fondo metto su il preservativo."
Da - Sai qual è il problema?-