domenica 24 aprile 2011

Centoquattordicesimo Capitolo

"Nella vita, a differenza degli scacchi, il gioco continua, dopo lo scacco matto."
Isaac Asimov

"A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in miseria, chiedo solo che per compenso dei miei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto, spezzando la penna".
Dopo aver scritto questa lettera ne scrive un'altra per i suoi 4 figli dove dice:
"Sono un vinto, non vi lascio che 150lire".
Poi questo signore di nemmeno 50 anni appoggia il bicchiere di Marsala, finisce la sigaretta, si alza, prende un rasoio, lo mette in tasca e cammina fino al bosco. Qui si squarcia il ventre e la gola. Morirà dissanguato nel giro di qualche ora.
Si è ucciso come avrebbe potuto uccidersi uno dei suoi personaggi, facendo Harakiri, con gli occhi rivolti ad est, verso il sole che sorge.
Muore così, esattamente 100 anni fa, Emilio Salgari.
Uno scrittore fantastico, precursore della fantascienza e di moltissimi romanzi d'avventura. Un uomo che è divenuto simbolo del viaggio, nonostante lui non fosse mai uscito dall'Italia. Viaggiare con la fantasia. La mente come tappeto volante per volare lontano dalla realtà, dalla vita reale. Una vita maledetta.
La moglie Ida, schizofrenica, mori in manicomio nel 1922, la figlia Fatima perì di tisi, il figlio Omar si buttò dal terzo piano della sua abitazione, Nadir morì in un incidente stradale e Romero si suicidò con un colpo d'arma da fuoco.
Una vita incredibile.

Non vi viene voglia di riprendere in mano un suo libro?

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