domenica 4 marzo 2012

Centoventunesimo Capitolo

"E' uno strano dolore, morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai..."
A.Baricco

Il tempo.
Certe cose se le porta via, il tempo.
Dolori, ferite profonde, spensieratezza e la voglia di stare insieme. Se ne va così, senza dar disturbo, nella notte, non facendo rumori. E lascia null'altro che sangue, cenere e bicchieri vuoti, appoggiati sopra una tavola che una volta sorreggeva il nostro cuore.
Ora il tempo scorre, e passano le settimane. Intorno le persone invecchiano, passano, si sposano e fanno figli. Maturano. Muoiono, che poi è solo un modo perfetto di invecchiare o imperfetto di vivere.
Ultimamente capita di trovarsi in mano un orologio impazzito, che gira vorticosamente. E mi accorgo che non è un sortilegio, nessuna magia, solo lo scorrere del tempo che diviene sempre più incessante, sempre più ineluttabile, sempre più maledetto.
La speranza è svegliarsi e piangere per il tempo che si poteva vivere e non vivremo, non per il tempo perduto che non abbiamo vissuto.

-Ti rivedrò mai?
-Si, tra molti anni, credo, in un altro posto, in un'altra solitudine.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La vita è fatta di momenti.
Incontri. Istanti. Illuminazioni.
Si impigliano nella memoria che ci accompagna.
Solo un progetto, un'idea, un impegno verso qualcosa ci dà un senso, una dimensione, un significato.
Incontrare qualcuno con cui percorrere la strada scelta, poggiando i semi di ogni domani.
Cercare amici per condividere.
Tenerli stretti. Specchi di vita e scrigni di ricordi.
Buona meravigliiosa vita.
Ti abbraccio